Il ministro Pascich 47 contadini, i quali dormono in quattro o cinque in una stanza, in qualche modestissimo albergo, anche spendendo largamente per la ractna — una specie di acquavite della quale hanno spesso in tasca una bottiglietta anche andando alla Scupcina — finiscono per realizzare una economia di 10 o 12 franchi al giorno. Se ne ritornano cioè al loro paese con un gruzzoletto di qualche centinaio ii lire. Tale prospettiva aumenta l'asprezza delie lotte già cosi vive, poiché, credo, che. in nessun paese, come in Serbia, I odio di parte sia cosi feroce, implacabile. Qui la gente che appartiene a partiti diversi, spessissimo, anche quando vi sono vincoli di parentela, finisce per non salutarsi nemmeno più. Dato un tale ambiente, si può immaginare in quale fermento sia questo paese quando, come ora, vi sono delle elezioni generali alle viste. Una delle poche persone calme, serene, che non smette nemmeno in mezzo a queste lotte il suo abituale sorrìso, è il vecchio Pascich, che da due anni regge il Governo e che mi pare abbia la convinzione che le elezioni daranno un risultato lavorevole a lui e alia sua politica. G dico anch'io il « vecchio Pascich », come si dice spesso qua, non perchè egli sia eccessivamente avanti con gli anni, ma perchè, oramai, egli è certamente il decano degli uomini politici serbi : quello che è più volte al potere e al quale il Re ha dovuto nuovamente ricorrere, nei momenti difficili e, di fronte ad una situazione complicata come era quella di due anni fa, quando la questione dei regicidi era nella sua fase acuta. Lo vidi per l'appunto qualche giorno prima che il Re gli affidasse il mandato di comporre il Gabinetto. Egli mi fece precisamente l'impressione di un uomo il quale avendo da poco abbandonato il potere, avesse la certezza che.