132 IN MACEDONIA PRIMA DEI.I.A RIVOLUZIONE sempre leggere e scrivere, ma si traila di un istruzione molto relativa anche nei gradi elevati. E poi è un esercito nel quale non si tanno esercitazioni. Assolutamente mai. Tranne in qualche reggimento per iniziativa di un colonnello o generale che è stato in Europa, — e si tratta di qualche caso rarissimo — si ignora completamente che cosa sia il bersaglio. Anche per l’artiglieria. Adesso i tre corpi d’esercito della Turchia europea hanno delie ottime batterie a tiro rapido. Ma non le sanno maneggiare. Si potrebbero verilicare nuovamente dei casi simili come questo accaduto nella Uuerra con la Grecia. Una batteria dell'esercito ottomano era stata portata, a grande fatica, dal capitano che la comandava su una altura in seguito all’ordine di un pascià, per con trobattere dell’artiglieria ellenica. Vedendo che i proiettili prendevano una direzione completamente diversa da quella desiderata, il pascià fece qualche osservazione aH’ufliciale. 11 quale, per tutta risposta, gli fece a sua volta osservare che, tanto lui che i suoi uomini, sparavano per la prima volta un cannone. Ed era capitano d’artiglieria! Ma la cosa caratteristica sta forse, più ancora che nella risposta del capitano, nel fatto che il generale non ebbe punto l’aria di meravigliarsene! Allo stesso modo che vi sono capitani d’artiglieria 1 quali non conoscono il cannone, vi sono colonnelli di vent anni che non hanno mai comandato un plotone, vicino a sottotenenti di sessantanni o a generali che camminano con le stampelle o quasi. Anche al Selamlik, quella doppia lila di ufficiali senza comando che, dopo il passaggio del Sultano, va pian piano a collocarsi davanti alla moschea, dà, ogni venerdì, un’idea abbastanza esatta di ciò che sia l’alta ufficialità dell'esercito turco. In esso non vi sono li-