Rassegnati a ritornare in Asia! 107 prietà per terreni acquistati dai nostri sudditi a Tri poli, non è ancora risoluta. Lo sari presto? Giova sperarlo, ma temo le trattative andranno anconi parecchio per le lunghe, visto che non si è risoluta ogni cosa, che non si è fatto tutto un conto, come si dice, quando si è dato l'ordine di partenza alla nostra squadra. Le dimostrazioni navali seccano terribilmente alla Turchia e al suo Sultano. Ma — bisogna tener conto anche di questo — dopo una settimana non se ne ricordano più, e se se ne ricordano, è per dir® che le Potenze non possono fare una dimostrazione navale al mese. Certamente non devono aver giovato a rendere più maneggevoli e più condiscendenti i funzionari turchi nè le polemiche dei nostri giornali relativamente alle aspirazioni dell'Italia su questa terra ottomana, nè i trattati diplomatici che la riguardano e nei quali le Potenze hanno disposto del suo avvenire; ma errerebbe chi credesse la Turchia annetta una speciale importanza a questo ultimo suo vero possedimento nell'Africa Settentrionale. Ci tiene, come ogni Stato tiene ai suoi possedimenti territoriali: ma non in un modo speciale. La Tripolitania per le sue tradizioni storiche non e considerata come facente parte di quello che si potrebbe chiamare il territorio sacro dell'impero, e cioè l’Arabia che comprende l’Asia Minore, Costantinopoli... e l’Egitto, l’Egitto che dai Turchi è considerato come un annesso dell'Asia Minore, ed alla cui perdita non si sono mai rassegnali. Vi sono degli Ottomani di una certa coltura i quali hanno la convinzione che, oramai, non si tratta più che di una questione di tempo che sarà breve o lungo secondo le circostanze della politica intemazionale ma che l’impero turco dovrà abbandonare 1' Europa. Fino ad un certo punto son*;