70 Nri.t E CAPITATI BAICANICHr. ha cosi prandi e splendide tradizioni, anche in epoche non lontane. Su codesta questione dei tre incrociatori e dell’ammiraglio straniero indicato per riorganizzare l'armata, ferve la discussione, e il Re, come dicevo, non è risparmiato. Naturalmente, tutte queste discussioni, come si vede, hanno per substrato l’ipotesi di una conflagrazione nella Penisola e per la Penisola Balcanica. Per il caso piò probabile, per l’eventualità della quale si parla maggiormente: un conflitto bulgaro-turco. — la situazione si fc chiaramente disegnata da qualche tempo a questa parte. Proclamata o no. si vede disegnarsi, come una nebulosa, un'altra Triplice fra la Turchia, la Serbia e la Grecia contro il Principato. Ma forse non per combattere!... Fd è certamente la convinzione che. anche alleate o quasi, finirebbero fatalmente per essergli contro, che a Costantinopoli non si fidano mollo delle amncrx di Belgrado e di A-tene. A Costantinopoli sanno perfettamente che il giorno nel quale la Turchia fosse impegnata con la Bulgaria, assai probabilmente la Grecia cercherebbe di gettarsi sull’Fpiro. dove ha intensificato da qualche tempo la sua propaganda. B pensiero che molte volte l’Ruropa non ha protestato di fronte al fatto compiuto, un pensiero suggestivo, e vi sono parecchi uomini politici, i quali dicono apertamente che questo soltanto * il programma che la Grecia ieve prefiggersi nel caso di una guerra turco bulsrs-i t/Epiro è greco, essi dicono e ripetono ad ogni momento. specialmente «e discorrono con Italiani. Poirhi^ non et hanno ancora perdonato quei detti francobolli del nostro ufficio postale di Jann*m con la doppia dicitura Albanla-Italia... Malgrado la visita di due anni fa. e gli ent’masnu