XI II Unii. Poiché a questi levantini, che, come tutta lu gente di questo mondo, hanno qualità e difetti, noi dobbiamo essere grati per gii enormi servizi che possono rendere non solo e che rendono, ma per quello che ci hanno reso nei tempi andati. Poiché è grazie a loro che il nome italiano ha sopruvvissuto in Oriente, quando la Penisola ■lustra era divisa e pareva un sogno l'unificazione del regno. Grazie a loro si parlava dell'Italia in Oriente, quando l'Italia non esisteva ancora, ed in Europa non si credeva che la sua stella surebbe tornata a rifulgerei Se anche questi elementi che conoscono bene il paese e l'ambiente fossero stati ascoltati, molte cose sarebliero andate diversamente. Disgraziatamente a Doma, come sulle rive del Bosforo, si crede di potere ancor fare della politicu coi vecchi sistemi. E la nostra poiitica estera, pur troppo, da parecchi unni non ò che un bluff colossale fatto di autoincen-samenti, di successi fabbricati artificialmente, ai quali seguono immancabilmente le disillusioni e le smentite dei fatti. Un giorno si prociainu che il Mulluh, cui gli inglesi nou erano riusciti a domare pur mandando in Somalia forze ingenti, domanda la nostra protezione e si annunzia ufficiosamente il protettorato dell'Italia, e poche settimane dopo il Mullah fa scappare, dal territorio nostro i nostri delegati presso di lui, e manda fucili ai liimal nostri nemici; un altro giorno mentre si proclama la nostra stretta amicizia e la perfetta unità di vedute con l'Austria, il barone Aehrenthul annunzia In ferrovia attraverso il Sangiaccato che di questa politica segna il fallimento, nelt'Istrìa; in Dalmazia, nel Trentino si bastonano allegramente gl'italiani che non vogliono cedere nè alle prepotenze dei pangermanisti, nè alle sopraffazioni degli Slavi, e si cacciano da V lenra gettandoli nella miseria i fruttivendoli italiani, senta al cuna ragtime aH’infuori della certezza di poterlo fare perei«'' tanto si sa che l'Italia non Interverrà che pro-tormn per proteggerli. Che più? A pochi giorni di distanza e con la st'-wa solennità si proclama che siamo perfettamente d'accordo, sulla questione Balcanica, tanto con l'Austria che con lu Russia, proprio nel momento nel quale sulla questione Ralcunìca, è viro, profondo, aspro il dissidio fra queste due potenze!’! E la Camera tace od applaude, senza rilevare la contraddizione- E questa politica In-