Le Potenze e il trionfo dei Giovani Turchi 325 anglo-russe per la Macedonia (1). Pareva quindi uno scacco per la Russia che aveva cambiato di compagno, e sostituito gli accordi di Revai a quelli di Mur-tzeg — l’amicizia inglese all’amicizia austriaca nei Balcani. Ma, al primo momento in Austria, come dappertutto, del resto, si ritenne che la rivoluzione fosse un po’ una commedia. Non si ebbe la più lontana idea della importanza del movimento. Ma dopo qualche giorno, la stampa si mostrò concorde nel lasciar trasparire una grande preoccupazione, sopratutto quando avvennero le prime manifestazioni anti-austriache in Bosnia delle quali la stampa di Vienna e di Pesi cercò subito di attenuare il significato e l’importanza. La Bussia accennò subito a voler prendere un atteggiamento che si potrebbe chiamare di aspettativa diffidente, mentre l’Inghilterra colse subito l’occasione per manifestare, in tutti i modi, e sotto tutte le forme, le sue simpatie per il nuovo regime; e lo stesso contegno tenne la Francia. La Germania fece, come suol dirsi, borine mine, à mauvais jeu. Si tirò in disparte. E, abilmente, tingendo di non accorgersi di tutta la ostilità che ispirava il suo nome, degli articoli antitedeschi dei giornali turchi di Costantinopoli e di Salonicco, dichiarò di voler seguire col più vivo interesse e la più viva simpatia lo svolgersi degli avvenimenti, augurandosi che il successo potesse arridere ai Gin- (1) Qualche settimana dopo infatti, con la data del 25 luglio, la Russia, con una nota ufficiale ai suoi ambasciatori nelle capitali europee, seguendo l’esempio del Governo di Sua Maestà Britannica, il quale, in presenza della cessazione d Cattività delle bande, aveva già rinunziato per il momento a presentare airaccettazione della Sublime Porta la sua nota relativa alla formazione di truppe mobili, dichiarò di rinunziare del pari da parto sua, provvisoriamente, a p;rsentare il progetto di riforma anglo-russo che trasmetteva ai Governi a titolo solamente, per così dire, di memorandum, «e per servire soltanto ulteriormente, se gli avvenimenti obbligassero le Potenze di ritornare ai loro metodi primitivi ».