La proclamazione sospesa due anni fa 343 con Cd convinzione di assistere ad un banchetto storico. Ma, nel convegno d’Ischi, e per iniziativa dell’imperatore Francesco Giuseppe, fu nuovamente posto il veto. Con tutto ciò, fino all'ultimo momento vi fu una grande incertezza e una grande esitazione, poiché vi era chi consigliava di procedere lo stesso alla proclamazione della indipendenza. Si era tanto persuasi che sarebbe avvenuta, che ’1 ministro d’Austria il quale, come tutti ali altri Capi Missione era stato invitato, si scusò, poche ore prima, onde evitare di trovarsi in una posizione imbarazzante e tale da dover provocare un incidente perchè avrebbe forse dovuto alzarsi e andarsene. Per quali ragioni il Governo di Sòfia e il Principe accettarono il Consiglio venuto da Vienna, che ne li dissuadeva assolutamente? Non è facile indovinarlo. Però si vede ora come sia stata assai probabilmente questa arrendevolezza — e fu la volontà del Principe che si impose — quella che ha reso possibili le relazioni più che cordiali che sono andate man mano stabilendosi fra i due Sovrani e i due paesi. Il fatto evidente è che, da quel giorno, da Vienna fu accentuata, più che la cortesia, 13 deferenza verso il Sovrano bulgaro, auspice il vecchio Imperatore che nominava subito, 0 quasi subito dopo, l’antico tenente di cavalleria del suo esercito, proprietario d’un reggimento d’ussari, onore riserbato prima d’ora solamente ai Sovrani delle Grandi Potenze, e che nel settembre lo riceveva a Budapest sottolineando per così dire 1? cordialità dell’accoglienza e gli onori sovrani ai quali fu fatto segno Tutte queste cortesie sono state ora ricordate per indurne che la Bulgaria è stata spinta alla resistenza da Vienna, e che la politica del Principato si aggira