Programma di conquista 11 ticolo che, si noli anche questo, parla del nuoro territorio montenegrino, cioè per l’appunto del litorale di Antivari, e. se mai, di Dulcigno. Nè può corto ora, corno paro miri a far capire qualche giornale di Vienna, con i suoi commenti, creare imbarazzi e difficoltà per la ferrovia che vi è già, nel nuopo territorio, e che è stata costruita dalla Società italiana e che sarà presto aperta all'esercizio. I>e buone relazioni fra i Governi di Vienna e di Roma tendono naturalmente a fare escludere che. per quanto pravi ed inattese, ed importanti per la franchezza con 'a quale fu con esse esposto il vasto programma balcanico dell’Austria, le parole del barone Aehrenthal possano significare... quel che paiono far credere i commenti anche di giornali che, per solito, sono in ottime relazioni con la Ballplatz. Ma, in ogni modo, non mi è sembrato doveste passare inosservata in Italia la parte del discorso che, indirettamente, può riferirsi alle nostre iniziative al di là dell’Adriatico meridionale, e l’intonazione insolita del discorso stesso col quale si è svolto e precisato il programma politico-commerciale dell'impero in Oriente. Un programma vasto che vorrebbe dire nè più nè meno che la conquista di tutto e di tutti, senza preoccupazione alcuna degli interessi degli altri, e iniziato col chiamare possedimenti austriaci quelle provincie che almeno, secondo i Trattati. continuano a far parte integrale dell'impero Ottomano. Quanto alIVsecuzione di questo programma, è un altro palo di maniche. Anche In Austria Vè la burocrazia. la quale ostacola tante cose e. oltre alla burocrazia, Vi sono le questioni di nazionalità che si fanno più che mai sentire nella politica estera. E non tutti sono d'accordo sul regime dei «possodi-