156 IN MACEDONIA PRIMA DELLA RIVOLUZIONE se ne vanno essi pure. Quelli che rimangono al loro posto, estate e inverno, e che non si divertono davvero, sono gli ufficiali del settore italiano e quelli del settore austriaco. Ma... gli ufficiali austriaci, nel settore del vilayet di Kossovo, sul prolungamento di quel Sangiaccato di Novi-Bazar, attraverso al quale deve passare la famosa ferrovia Uvaz Mitrovitza, che ha sollevato tante polemiche, lavorano per conio proprio. Tutelano gli interessi avvenire del loro paese, e non lo nascondono. Invece l’opera degli ufficiali italiani è disinteressata. Tutti sanno, che, nell’azione loro, non si nasconde nessun secondo fine. Ed è questa una delle ragioni che, certamente, contribuisce a dar loro l'ascendente grandissimo del quale godono sulle popolazioni. Da principio si erano accusati i nostri ufficiali di essere troppo filobulgari, sopra tutto perchè parecchi hanno imparato il bulgaro che è, del resto, la lingua del paese. Malgrado la propaganda, le somme cospicue spese dalla Grecia in queste regioni, non è possibile negare l’evidenza: che, cioè, tranne qualche caza al sud del vilayet ove l’elemento greco è in leggera prevalenza, in tutto il resto del paese la popolazione è bulgara. Ma gli stessi accusatori, di fronte alla imparzialità e alla correttezza della quale han dato prova in molte circostanze i nostri ufficiali, han dovuto riconoscere infondate tali accuse. Ed a loro si rivolgono ora con fiducia tutti quanti, bulgari greci e serbi, dove ce ne sono, per fare i loro r> clami, per domandare loro consiglio e aiuto contro 1 soprusi. Il rispetto, la considerazione della quali godono è così grande, che solo essi possono fare quello che certo non oserebbe un ufficiale turco, di percorrere cioè soli, senza scorta, decine di chilometri, passando certamente vicino a bande greche