L'entusiasmo a Costantinopoli 185 dei piccoli foglietti stampati alla meglio con caratteri cubitali che la folla si strappava di mano — u-scirono, l’uno dopo l’altro, continuando a dare maggiori notizie sull’avvenuto cambiamento,e, sopratutto, quando la gente, che ben le conosceva, constatò come fossero d’un tratto sparite dalla circolazione tutte le spie la cui presenza incuteva tanto terrore. Da quel momento, ricominciarono le dimostrazioni di gioia, che durarono per cinque giorni, con un crescendo di entusiasmo, arrivando addirittura al delirio nelle giornate del 25 del 26 e uel 27, nelle quali furono organizzati dei cortei di parecchie e parecchie decine di migliaia di persone, che si recarono più volte ad acclamare il Sultano. Il 26, una folla enorme riunitasi davanti alle prigioni di Calata Serai, chiese minacciosamente la liberazione dei prigionieri politici, e l’ottenne subito. I liberati furono portati in trionfo. Al teatro Municipale, le dimostrazioni si sono rinnovate per parecchie sere. Il pubblico fa bissare, trissare, ripetere per sei volte, fra gli applausi, la marcia Hamidié — la marcia del Sultano Abdul-IIamid! Dal teatro, i dimostranti si recano al giardino di Campetto, dove è riunita la popolazione europea. Alcuni Turchi, saliti sui tavolini, pronunziano discorsi rivoluzionari in turco, in francese e in inglese. Uno proclama finito il regime assoluto, e inneggia alla libertà ed alle istituzioni civili dell’Europa; l’altro invita la folla a uccidere tutte le spie che sono state la base dell’odioso regime, durato per tanti anni; un terzo, inneggia alla Rivoluzione francese e alla presa della Bastiglia! Il 26, ha luogo la dimostrazione imponente dinanzi al Palazzo Imperiale, che ha alla sua testa un migliaio di allievi ufficiali delle varie scuole militari e