A COSTANTINOPOLI non esservi ragione di meravigliarsene dal momento che vi era in Turchia della gente, come il suo ministro della Marina, che aveva fatto delle cose ancora più sorprendenti; aveva cioè saputo ingoiare delle Itotte intere! Ma Abdul-Humid ha veduto soltanto ad una grande distanza, col canocchiale, anche le navi realmente costruite o riparate in questi ultimi anni, e che gli fecero stilare sul Bosforo, appunto perchè, almeno da lontano, vedesse la marina dell'impero! Da circa trent'anni, il Padiscià, com’è noto, non esce più da Yldiz Kiosk e, rinunciando anche ali-* tradizione secondo la quale avrebbe dovuto uscire almeno ogni venerdì, per andare a dire la preghiera cambiando ogni settimana di moschea, se ne è fatta costruire una vicinissima alla residenza imperiale. la Costantinopoli nuova che ha subito tante trasformazioni, egli non la conosce affatto. Non ricorda che la Costantinopoli della sua giovinezza, che, sotto un certo punto di vista, ma molto più in grande, assomigliava all’odierna Tangeri. t.a Costantinopoli cioè nella quale non vi erano carrozze, e nella quale le signore andavano a far visita in portantina... o a cavallo, e la strada di Pera, che ora pare grande e si caratterizza appunto con tale aggettivo, era larga tre o quattro metri e ancor meno in certi punti: la vecchia Costantinopoli nella quale, non essendovi illuminazione, alla sera, si usciva con la lanterna a mano come si fa ancora adesso nelle piccole città dell'Asia Minore, o anche della Tur chia europea come, per esempio, ad Uskub! Vien tatto di pensare allo sforzo d'immaginazione che egli •leve compiere per rendersi conto dei mutamenti avvenuti in questa sua capitale e nella via ti Pera per esempio, dove, sé non fossero i fez, portati, del