228 LA CADUTA DEI FAVORITI Alla stazione di Adrianopoli la deputazione era attesa da un gran numero di soldati in armi. Tutto ciò aveva determinato un grande panico non soltanto ad Adrianopoli, ma in tutta la Turchia. Anche il Comitato Unione e Progresso no fu vivamente impressionato. Credette quindi di dovere insistere più che mai perchè fossero destituite dalle loro cariche, tutte, indistintamente, le persone note per le loro idee contrarie al nuovo ordine di cose, dal Comitato di Costantinopoli, si fece distribuire una circolare per chiedere: che i personaggi nefasti che circondavano ancora il Sultano fossero allontanati dal trono e guardati a vista lino all’apertura del Parlamento, allo scopo di non dar loro alcuna occasione di turbare l’ordine pubblico; che l'esercito intero prestasse giuramento alla Costituzione, e lo si esigesse subito — per ragioni ili alla necessità — dalle truppe che occupano e circondano il Palazzo imperiale. Solo così, aggiungeva la circolare, le libertà pubbliche saranno conservate e rafforzate. Più che mai dopo l’allarme di Adrianopoli, i Giovani Turchi temevano dei tentativi di reazione nella guardia albanese. Da Salonicco la sera del 1° agosto il Comitato Centrale mandava direttamente al Sultano il seguente dispaccio che aveva tutta l'aria e l’intonazione di un ultimatum. « Sire! « Vi chiediamo ardentemente di autorizzare l'applicazione effettiva della Costituzione, da Voi accordata, mediante un iradè imperiale diretto a tutti i vostri sudditi. Se entro domenica il firmano imperiale decretante l’apertura del Parlamento non verrà promulgato, è evidente che degli avvenimenti contrari alla volontà vostra si produrranno perchè i funzionari civili, gli ufficiali