50 NP.I.LK CAPITALI BALCANICHE gutto. Si assicura anzi che qualche diplomatico austro-ungarico abbia detto addirittura, in modo molto chiaro, che non vi era nessuna ragione di opporsi alta costruzione di una ferrovia che non si farà mai... Ma, vera o no che sia questa frase, è certo che la linea Slavo-latina non può essere veduta con piacere dalla politica Austro-Ungarica. la linea, con entrambi i tracciati proposti, passa per un lunghissimo tratto in territorio albanese. E gli Albanesi, specie da quella parte, non hanno mai avuto Uno ad ora delle grandi simpatie per questo mezzo per essi troppo moderno, di locomozione, in molte occasioni, e non più tardi di qualche anno fa, all'epoca della grande insurrezione, quando fu assassinalo il console russo di Pritzrend, gli Albanesi hanno credulo di sentirsi incoraggiati in quellatteggia-mento ostile alle riforme e all'intervento europeo dalla politica Austro-Ungarica. Per poco che indovinino lo scarso entusiasmo dell'impero per tale ferrovia, o si credano incoraggiati da una mezza parola di qualche console zelante, non sarebbe più possibile nemmeno di (are gli studi sul terreno. Altro che mettere le rotaie! A meno, naturalmente, di affrontare chi sa quali complicazioni. Ma, lasciando da parte tali ipotesi che però si fanno, e delle quali bisogna pure tenere qualche conto, esaminando la questione di questa ferrovia, vi sono altre difficoltà politico-finanziarie, e non lievi, da suturare, anche per la questione del tracciato. la ferrovia che da Nisch — il gran nodo delle attuali ferrovie balcaniche, dove incrociano la linea che va da Vienna a Costantinopoli e quella che dal Danubio scende a Salonicco — dovrebbe andare Uno a un porto dell'Adriatico, passa per circa 300 chilometri in territorio turco. Una linea di questo genere non