140 IN MACEDONIA PRIMA DELLA RIVOLUZIONE giubba di carattere militare, preceduto immancabilmente del cavas del Consolato. Qualche volta da due. L’uccisione del Console Russo a Monastir, alcuni anni sono, è avvenuta nelle stesse circostanze di quella del Tcerbine a Mitrovitza. Il Console non essendo stato salutato da una sentinella, gli si avvicinò per redarguirla con lo scudiscio alzato. Pare anzi abbia lasciato andare una frustata sul viso della sentinella. 11 soldato, assecondato subito da un compagno '’he era lì vicino, spianò il fucile contro il Console. Due colpi partirono, e il Console cadde fulminato. Naturalmente la Russia pretese una riparazione clamorosa. I due soldati che .avrebbero, per lo meno, a-vuto diritto a molte attenuanti, furono impiccati dopo un rapido processo sommario e la Turchia pagò alla vedova una indennità di circa 400 mila lire e fece le sue scuse. Ma i cadaveri dei due soldati, dal cimitero dove erano stati dapprima seppelliti, furono trasportati in una moschea, e le loro tombe sono considerate come le tombe di due martiri... Apparentemente, Monastir è ora più tranquilla, e le autorità turche sono nei migliori rapporti personali con i nostri ufficiali che han preso alloggio nella strada dove sta anche il Console Maissa quando viene a Monastir, e che i nostri chiamano scherzosamente « il boulevard des italiens ». Ma i loro sentimenti non sono punto mutati. Questa intrusione dell’Europa li mantiene in uno stato di irritazione che, se riescono a dissimulare con una certa abilità, non è per questo meno profonda. Malgrado le forme, pur troppo, la gente continua ad ammazzarsi come prima, e in questo solo vilayet la statistica — quella che si può fare! — dà una media di un centinaio e mezzo di persone trucidate al mese. La presenza della Gendarmeria europea riesce