124 IN MACEDONIA PRIMA DE'XA RIVOLUZIONE una nuova edizione della carta militare dell’istituto topografico di Vienna! l’osto nella dura alternativa di diventare, o anche solamente di parere un subordinato deH’Agente Civile Austro-Ungarico, o di passare per turcofilo, il l)e-(ìiorgis preferì questa seconda via e cercò di andare d’accordo fin dove era possibile coll’ispettore generale delle riforme Hilmy pascià, e di guadagnarsi la fiducia del Sultano. In un certo momento anche le relazioni personali fra l’Agente Civile Austriaco e il Generale Italiano diventarono piuttosto tese. Il De Giorgis reagì con una certa energia contro le pretese e le soperchierie dell’Agente Civile Austriaco, e neiruflìcio di Hilmy pascià, in una circostanza, vi fu fra i due uno scambio di parole, non offensive, ma molto vivaci. A una delle solite pretese del Von Muller, il De Giorgis rispose risolutamente che la sua missione non era politica, ma tecnica, che egli era un funzionario ottomano, che il suo capo diretto era il Sultano, del quale godeva la fiducia e che non poteva riconoscere altra autorità all’infuori di quella di Sua Maestà Imperiale. E qui comincia il periodo non della turcofllia — come dicevano in Macedonia i nemici del compianto Generale — ma il periodo nel quale egli ebbe una eccessiva fiducia in Hilmy pascià. Il quale è il vero tipo del diplomatico turco, e che sa abilmente — come fa oramai da cinque anni — recitare assai bene due parti in commedia. Fu questo il periodo nel quale il Generale De Giorgis ebbe a soffrire i più grandi dispiaceri anche perchè, abilmente, il von Muller aveva iniziato su per i giornali, letti dalle popolazioni macedoni, una vera campagna contro il De Giorgis. e, in generale, contro gli ufficiali italiani accusali di