Le origini dei « Giovani Turchi » 191 e intensa propaganda, ha desiato la meraviglia e l’ammirazione di tutto il mondo. La «Giovane Turchia», che avevano sognato possibile Midhat e i suoi amici, ebbe le sue origini più che altro in un cenacolo letterario, in una specie di circolo nel quale, sotto Abd el Aziz, si riunivano alcuni Turchi colti, i quali avevano per programma la rinnovazione dell’ Impero sulla base di un regime costituzionale. Cresciuto il numero degli aderenti e, col successo di Mihdat pascià, che nel 1876 ottenne di far promulgare la Costituzione, questa corrente dell’opinione pubblica prese realmente la forza e il carattere di un partito. Un partito che si affermò, anche durante il breve periodo, nel quale, bene o male, funzionò il Parlamento, alzando spesso la voce contro le prepotenze del Presidente, e, magari, obbligando il Sultano a licenziare qualche ministro o qualche funzionario, del quale si svelavano alla tribuna parlamentare le poco nobili gesta. Ma dopo la guerra, e sotto il regime tirannico di Abdul-Haid, per molti anni, il partito non ebbe più organizzazione. Si dicevano Giovani Turchi e si era finito col designare con questo nome, tutti i malcontenti del regime hamidiano. Fu solo nel 1894, che alcuni animosi ebbero l’idea di riorganizzarlo, fondando un Comitato di propaganda e di azione, che vide rapidamente crescere intorno a sè il numero degli aderenti. Ma nessuno, come si è visto, poteva nemmeno lontanamente immaginare fosse arrivato, in pochi anni, a disporre di tanta influenza. Anche i più ottimisti, quelli stessi che, qualche mese prima, assicuravano che la Turchia era alla vigilia della rivoluzione, che, a Parigi, parlavano apertamente della Turquie du dcmain, della Turchia liberale, che doveva presto succedere al regime hami-