I. LK POSTE ESTERE E LA POLITICA DEL SULTANO L'OSOEMIOMi DKL COMl'UiTTO. Non mi asjM'llava partendo dall'Italia |K>r il mio piccolo giro m questi (mic-m, che oramai faccio ugni anno, di capitare qui a Costantinopoli in un momento interessante, specialmente per noi e preceduto... da una dimostrazione navale. Dico preceduto, perchè in Oriente specialmente, tutti beneficano, o sentono subito II danno di un atto di energia, o di debolezza del proprio governo Soltanto ieri, sono stilli definitivamente fìssati i locali per i nuovi uffici poetali italiani a Calata, poiché, se la dimostrazione navale aveva, come suol dirsi, risoluto la questione di principio, non si sapeva ancora, giorni sono, come si sarebbe potuto passare, senza perdere troppo tempo, alla attuazione pratica. Pnrtunatamenle. da qualche anno, abbiamo qui, a Costantinopoli, come Console Generale, un funzionario attivissimo e intelligente, uno di quei funzionari che sanno agire a tempo e luogo senza esitazioni e che sanno assumersi, quando occorre, dell« responsabilità. Mentre all'Ambasciata si trattava la questione diplomatica, passala per tante fasi prima di arrivare alla soluzione, il cav. Ciapelli cercava i locali e studiava il modo di adattarli per uflì-