Il sultano è. sempre stato liberale! 223 Kainiti abbia sempre pensato ad una forma tale di governo, eppure è così: io lo giuro! Io portai tosto la risoluzione del Consiglio dei ministri al Sultano, ed egli mi rispose che aveva sempre — come vi dissi — desiderato di avere il Parlamento. All’indomani, mentre mi recavo a palazzo, vidi nei giornali l’annuncio che era stata concessa la Costituzione e che era stata abolita la censura sulla stampa. Io non ie fui naturalmente sorpreso, poiché avevo insistito presso di lui sopra la necessità di aderire alla proposta del Consiglio dei ministri. « E riguardo poi all’esercito, io sostengo che assolutamente esso non si è giammai ribellato, ma che questo fu un pretesto di persone di malafede onde accelerare gli eventi!!! Un’altra fuga che destò grande rumore, e, purtroppo, perché vi ebbe parte nel favorirla l’Amba-sciata nostra, è stata quella di Seliin Melhamè, ex ministro delle foreste e delle miniere, il quale, appena giunto in Italia, dichiarò egli pure di essere... una vittima della calunnia, perchè nessuno ha mai avuto sentimenti più liberali di lui. Dei quattro fratelli Melhamè — i quattro Malfamès, come si diceva a Costantinopoli — Selim Filippo, Habid e Isken-der, due: Selim e Alessandro che abitavano a Salonicco riuscirono a fuggire : gli altri due furono arrestati. Habid Melhamè, Ispettore generale della Regia, cadde nelle mani della polizia, mentre si preparava figli pure a fuggire, alla frontiera greco-turca, e Ne-djib, odiatissimo come capo della polizia di Ildiz Kiosk, fu arrestato a casa sua. Il Comitato di Salonicco, il Comitato di Costantinopoli ed, in generale, tutti i Giovani Turchi, non dissimularono il loro malcontento per queste fughe di due dei più abietti strumenti della tirannia e della