14 PROGETTI FERROVIARI E RIFORME Ma iiuo»la vulla, non è l'insurrezione in qualche distretto macedone, nè l'eccidio di una banda bulgara, o lo scoppio di qualche bomba ui dinamite che è venuto a rompere il sonno della diplomazia. A questo cose, ormai, l'Europa si è abituala, e non dà più che una importanza relativamente molto scarsa, lieta che, con questa scusa delle riforme, si seguiti ad andare avanti giorno per giorno, rimandando ad e-poca indeterminata la soluzione di tutte le questioni che agitano ('Oriente europeo. Questa volta l'allarme nelle Cancellerie è stato gettato dall'antiunzio del vasto programma ferroviario dell’Austria. Ma so-pratutto e specialmente per quel piccolo tronco da L’vac a Mitrovitza che l'Aehrenthal ha dichiarato urgente di costruire, e per il quale è già stata chiesta e pare ottenuta — dal Sultano l'autorizzazione a (are gli studi necessari. Con la costruzione di questo tronco, l'Austria intende allacciare le sue ferrovie bosniache a quelle dell'impero turco, e, attraverso il Sangiaccato di Novi-Bazar, mettere in comunicazione diretta Vienna con Salonicco, destinata ad essere, secondo le idee del l’angermamsmo, il gran porto Austro-Tedesco nel-l'Egeo. Il trattato di Berlino, che ha dato all'Austria-Ungheria il mandato di occupare e di amministrare le provmcie della Bosnia e dell'Erzegovina, ha dato pure aU'Auslria-Ungheria il diritto di tener guarni- - gìone nel Sangiaccato di Novi-Bazar, che divide come un cuneo i due rami della razza serba: il Montenegro e il Regno di Serbia. Che lo scopo di questa situazione specialissima creala per il Sangiaccato di Novi - Bazar sia stato quello di dividere i Serbi e di permettere all'Austria di prendere cosi una posizione di minaccia verso i due Stati slavi, e, nel tempo stesso, quello di tenersi