372 r.’annessione della Bosnia Erzegovina die abbia avuto la Terza Repubblica e ohe lui lasciali) anche in Jl-alia, dove iu parecchi anni conio consigliere d’ambasciata, le più larghe" simpatie. Ancora giorni sono il Reverseaux rammentava la sorpresa che il Kallai gli aveva preparato facendogli trovare, seduti alla stessa tavola, a un pranzo uato in suo onore, l’archimandrita rappresentante il clero e l’elemento ortodosso, l’arcivescovo e 1 imman mussulmano che chiacchieravano allegramente tra loro con la più grande cordialità. Come non persuadersi che, allo stesso modo dei loro rappresentanti, fossero ugualmente d’accordo, nel paese, Croati, Serbi e Mussulmani? Tutto questo però non bastava a compensare i patriotti bosniaci ed erzegovesi della loro libertà perduta... E l’anno scorso, alla seconda conferenza dell’Aja, mandarono un memorandum per domandare all’Europa di sottrarli al dominio dell’impero austro ungarico... Domandavano di essere lasciti arbitri dei loro destini, e minacciavano una lotta terribile che sarebbe stata proseguita fino allo sterminio, se l’impero avesse pensato di annettersi definitivamente le due provinole. Il memorandum deve essere finito nel cestino insieme a tanti altri documenti dello stesso genere! L’Inghilterra è stata la prima e, nel primo momento la sola, a protestare e a dichiarare di non riconoscere un atto che altera il Trattato di Berlino. Gli applausi e le dimostrazioni sotto le finestre del-l’Ambaseiata inglese, a Costantinopoli, appena avvenuta la proclamazione della Costituzione, mostrarono subito quale sarebbe stato l’orientazione della politica britannica di fronte alla Nuova Turchia. Si capi subito che l’influenza della politica inglese si