354 l'annessione della Bosnia Erzegovina che ora nel Sangiaccato vi erano di guarnigione, una brigata di truppe austro-ungariche e una brigala di truppe ottomane. Però, la brigata austro-ungarica, al comando del barone Rhemen, generale dello stato maggiore, è una brigata a battaglioni rinforzati, con delle truppe suppletive assai numerose, specialmente di artiglieria. (1) E, in ogni modo, per essere pronti a qualunque evenienza, altre due brigate sono di stanza al confine presso Focia e Vise-grad. Vi era quindi, e vi è sempre stata, una grande disparità di forze. Ma, dopo tutto, sotto il regime assoluto, questo stato di cose non dispiaceva al Sultano, poiché gli garantiva una tranquillità relativa in quel territorio ohe ò sempre stato teatro di lotte sanguinose fra Serbi e Albanesi. Al Congresso di Berlino, l'Austria insistette per avere questo diritto di tenere guarnigione nel Sangiaccato, onde impedire che potessero darsi la mano i Serbi del Regno coi Serbi del Montenegro; unione che aveva, fino a un certo punto, ragione di temere anche la politica del Sultano, ricordando come i Serbi fossero stati i primi a scuotere il giogo ottomano, e come, anche la guerra che condusse gli eserciti russi fin sotto le mura di Costantinopoli, fosse stata provocata dalla rivolta dei Serbi dell’Erzegovina e della Bosnia aiutata da quella del Montenegro e della Serbia. Da principio, appena le prime truppe austro-ungariche s’insediarono nelle loro guarnigioni del Sangiaccato, prò forma, il Governo di Costantinopoli fece qualche protesta; sollevò qualche difficoltà, ogni volta che capitava nel Sangiaccato qualche nuovo funzionario, e un nuovo reparto di truppe che, a rigore, non si sarebbe potuto considerare come appar- (1) Mentre licenzio le ultime pagine di questo libro il ritiro delle truppe si sta iniziando