322 l.1 INDI PENDENZA BULGARA 1877. Certo, una Camera nella quale, come pare, entreranno a far parte dei capi-banda come il San-danskv, considerato finora come un terribile e feroce brigante, e della quale sarà evidentemente padrone il partito dei Giovani Turchi, può riserbarci molte sorprese. I primi passi della vita costituzionale di un paese che passa, senza transizione, dal regime del più duro assolutismo, dalla tirannide nel più ampio senso della parola, alla libertà, saranno necessariamente molto difficili e ci vorrà del tempo prima che il paese arrivi a trovare il suo assetto veramente definitivo. Però, già fino da ora, una cosa par certa, che cioè come è avvenuto in Russia, dopo questo periodo di libertà sconfinata, si potrà forse tornare qualche passo indietro. Ma non è più possibile ritornare all'assolutismo di questi ultimi tren-t’anni. La Turchia, questa grande ammalata, come la si chiamava spesso, dacché uno Czar la designò con questo nome un secolo fa, in una conversazione con lord Seymour, sembrava moribonda. Le Potenze parevano prodigarle le loro cure per mantenerla ancora in vita, ma, unicamente, perchè non si credevano abbastanza preparate per raccoglierne la successione, e non riescivano a mettersi d’accordo sulla divisione delle spoglie. Come se avesse superato miracolosamente la crisi, mostrando d’un tratto una vitalità e una energia che nessuno Doteva più sospettare, in una specie di convulsione, l’ammalato si è sottratto alle cure di questi medici interessati e mostra ora di voler fare da sè. La Diplomazia la quale sperava di continuar ancora, fino a chi sa quando, il suo giuoco delle riforme, è rimasta sorpresa, trasecolata. Aveva creduto di prevedere a tutto. Ma non aveva pensato al colpo di scena della Costituzione!