PROGETTI FERROVIARI E RIFORME parlare nè del ponte, nè di comunicazioni ferroviarie con la Bulgaria e nemmeno con la Serbia. Lo sviluppo preso dal porto di Costanza, sul Mar Nero, verso il quale converge un grande movimento commerciale, è la ragione di tale mutamento e dell’osti-Utà alla linea transbalcanica che una parte dell i stampa manifesta apertamente. In quel mio viaggio al quale ho accennato, mi fé. mai, naturalmente, anche a Bucarest, dove, sulla questione, ebbi occasione di parlare a lungo col compianto generale Lahovary, allora presidente del Consiglio. Egli gentilmente volle esaminare alcuni quesiti che gli sottoposi appunto sulla questione della Transbalcanica e sulla posizione che avrebbe assunto di fronte ad essa la Runienia.Ho ritrovato fra le mie carte la risposta deU'ufltcio tecnico competente. al quale erano state trasmesse le mie domande di cui il generale mi dette copia, la risposta è concepita in questi termini: i* Siamo d'opinione che una linea transbalcanica che aitraversi il Danubio per mezzo di un ponte farebbe una seria concorrenza alla nostra linea che conduce al porto di Costanza. 2* Questa concorrenza sarebbe naturalmente tanto meno grave quanto più lungo sarebbe il tratto che le merci in esportazione o in transito percorrerebbero sulle nostre linee. Evidentemente l'ufficio al quale il compianto Ministro si era rivolto era assolutamente ostile al prò petto, fi vero che non tutti la pensano cosi; ma tutti, dato che il ponte debba farsi, escludono possa essere costruito fra la Rumenia e la Bulgaria, appunto perchè sarebbe troppo vicino a Costanza e perchè •sarebbe quindi troppo breve il percorso ferroviario sul territorio rumeno.