86 A COSTANTINOPOLI per poco abbia dato una corsa a questi volumi, è perfettamente informato di quello che sia il regime turco sotto l'attuale Sultano Abdul-Hamid. Cionon pertanto, tutte le volle che si capita a Costantinopoli, nei primi giorni specialmente, non è possibile sottrarsi all'impressione profonda e strana che fanno queste »lue popolazioni, l’europea e la turca, che vivono l'una accanto all'altra in un modo cosi diverso: la prima nella più completa libertà, abusandone spesso per farla da padrone in casa d'altri, e la seconda sotto il regime del terrore e dello spionaggio. Una metà della popolazione di Costantinopoli — si dice con una frase ripetuta ogni momento — è in-caricala di esercitare lo spionaggio sull'altra inetà. I.ulllcio di spia, — chiamiamolo pure cosi per intonanti all'ambiente — ò quello che spesso conduce alle più alte cariche dello Stato e sempre agli alti onori ed al favore del Sultano. Da molti anni, solto il regime Hamidiano. non esiste più fiovemo. I.a Sublime Porta e il Gran Visir che una volla partecipavano veramente alla direzione della cosa pubblica, non esistono più che di nome: non sono che gli esecutori della volontà imperiale, alla quale nessuno osa ribellarsi. Abdul-Hamid ha inaugurato fino dal primo giorno della sua ascensione al trono il regno dei favoriti, ed è di questi suoi fidi che si sene per ogni cosa. Favoriti che na-Uiralmente, si fanno sempre in brevissimo tempo delle fortune colossali sfruttando a momento opportuno la generosità del padrone, prelevando dei b