Il sentimento e la politica estera 39 « gione, non è una politica che gli avvenimenti di ■ questi ultimi mesi (cioè le insurrezioni dei cristiani « oppressi, ecc., ecc...) possono far modificare. Que* «sta politica è fondata, in parte sulla convinzione che la Turchia è una barriera alle mire ambiziose « della Russia in Oriente, e che il Sultano, capo ri- • conosciuto della religione maomettana, è utile se ■ non necessario all'Inghilterra che ha milioni di sud- ■ diti maomettani. » Il che prova una volta più come il sentimento noi abbia nulla a che vedere con la politica estera, e come alla sorte dei cristiani oppressi le nazioni civili si sie-no sempre interessate o si interessino secondo le circostanze. La Oermania e il suo Imperatore cosi spesso attaccati nella slampa di tutto il mondo — compresa l'inglese — per la loro amicizia col Sultano e con la Turchia potrebbero rispondere riD*tendo questo brano di prosa molto chiaro e molto significante! I-e parti sono ora invertite, .di par poco verosimile — per lo meno molto prematura — la notizia che un altro Congresso europeo possa essere convocai« per la questione d'Oriente. Ma è certo che. mentre, a Berlino, l’Austria si uni all'Inghilterra per fermare la Russia nella sua marcia in avanti nell'Oriente Europeo, oggi — se un Congresso si riunisse — l'Inghilterra si troverebbe d’accordo con la Russia per fermare invece la marcia dell’Austria-Lngheria M