— 212 — difesa dell’oriente d'Italia. Gli è perciò che il maresciallo Marmont, il quale tenne il Governo di queste contrade, proponeva egli pure una fortezza in Adelsbcrga. e minori opere all’ intorno ad ogni capo di via, non solo sull' altipiano, ma anche a Prewald sul vertice della valle del Vipacco (i). Munimcnti di guerra pertanto, ben collocati su questa terrazza alpina e lungo gli aditi di tianco, nonché ai piedi di essa a ponente sulle rive dcll'Hubcl. presso alle quali fiorì già la colonia di Castra, signoreggiante la retta via traversale che va all' Isonzo, darebbero al certo bastevole forza a contendere lungamente il passo all'invasore, sì da permettere al grosso dell’esercito ogni miglior movimento. Di più lo stesso adito per la valle dell' Uria, che sembra da prima il più facile, diviene poi il più duro a vincere, perchè scende a mezzo il corso dell'Isonzo, là dove i monti« che aspri ed alti e intransitabili si levano di fronte in sull'altra sponda, forzerebbero l’inimico a ripiegarsi o verso settentrione o sotto a merìggio fra perigliose strette, e dovendo superare lungo la prima yia i forti di Caporctto c di Staraseli per gii tarsi nelle forre del Pulfero sopra S. Pietro c Cividale. c lungo la seconda quegli altri baluardi di Canale e di Salcano, di cui il genio militare francese affrettava tanto la costruzione. E se i tempi burrascosissimi, per cui era interdetto il raccogliersi ad attuare quanto suggeriva prudenza, 10 avessero permesso, noi non discuteremmo su disegni ma su lavori compiuti, e più luminosa apparirebbe la verità a noi, cui mancò finora l'occasione o il volere di applicare P animo a si vitale argomento. Ad ogni modo, per quanto riguarda le dimostrazioni storiche di quell'epoca fortunosa, sta, oltre ai progetti delle accennate fortificazioni, 11 fatto, che il sommo capitano aveva stimato urgente, a gua- (i) Rispetto alle opere di guerra che progettava l'Austria su questi contini vedi Histoire poliitque et mihtaire Ju prince Evcin Napolso.n, vice-rm S Italie, par le flètterà! D* Vaudkoxcourt, tom. I, pag. 117 — Paris. Mon-gie, 1828.