— 79 — stati sia incommensurabile, e che il debole non insista per una garanzia che gli è impossibile trovare in altra cosa che nella fede dei trattati e nella lealtà del vicino. Un fosso od una linea di paracarri reggenti delle catene può bastare fra il regno d'Italia e San Marino o il Principato di Monaco. Quando un duello è impossibile, la scienza cavalleresca non ha niente da prevedere ne da prevenire ; ma quando è, sta a lei di curare la parità delle armi e del terreno primo, lasciando sussistere la sola disuguaglianza inevitabile della diversità delle forze, delle attitudini e degli umori provenienti dalla maggiore o minore tempra degli animi e coscienza dei diritti. Fra due stati di primo ordine un confine non può essere dunque altro che un limite divisorio di fatto e non di segnalamento, una forza e non una forma. Un confine ha da essere una cosa la quale: I. Non separi, che è quanto dire non spezzi, dei sentimenti e degli interessi naturali e rispettabili ; sia una disarticolazione, non un colpo di scure. II. Per converso non avvinca elementi fra loro di necessità ripugnanti, nel qual caso non sarebbe una tutela, ma una ritorta, un capestro. III. Non lasci da nessuna delle due parti libertà di pronte e non rintuzzabili iniziative di grandi operazioni di guerra, imperocché l‘ ufficio di un confine debba in ogni caso essere quello di una robusta porta, la quale, anche sfondabiie, assicuri in ogni modo il tempo a chi abita la casa di mettersi sulle