I Longobardi mutarono in pane tali condizioni,, come descrive molto particolareggiatamente il Kan-dler nel volume delle notizie storiche di Pola ; ma essi vennero presto oppressi dai Franchi, e P Istria seguì costantemente le sorti di Venezia e dell’ esarcato intero, passando sotto il vicariato imperiale dei papi e divenendone suddita di diritto, restando per' altro pressoché libera di fatto. In appresso Carlo .Magno, fattosi da sé Re dei Longobardi, le lasciò un duca, il quale, pigliatine sul serio gli ordini feudali, li estese all’ Istria e vi rincarò e lasciò rincarare. Nel citato importantissimo prodromo del Combi si leggono ritratte con grande giustezza le affatto nuove difficoltà e le non inefficaci resistenze legali opposte dall’ Istria, la quale però allora si trovò divisa alquanto nelle sue sorti. L’interna, con qualche parte della marittima aggregata al Régno Lombar-dico, seguiva gli ordinamenti del suo conquistatore, e P altra, tutta marittima, serbavasi nella solita sua condizione con la Venezia. Ma P una e P altra avevano comune quella popolazione italiana che le rendeva distinte tra le provincie della nuova Lombardia. Questo fatto è di grande significato storico, con-ciossiachè da esso soltanto possa spiegarsi il ritornare che fece poi P Istria, non appena compresa nel Regno italiano di Carlo Magno, al primiero suo reggimento dietro il placito dell’ 804 al fiume Risano. Questo venne tenuto dai mes.si da lifi man-