I’ alto Isonso. I viottoli rovinosi che mettono nel Valtrenta dai ridossi del Mangcrt, del Presnig, del Tricomo, e nelle forre della Bazza e dell’ Idria dal Montenero e dal Plegas, non sono varchi di cui occorra tener conto. Fra la Giulia superiore e l’inferiore, precisamente all’ anzidetto limite dei gioghi d’Idria, monta la strada che da Sayrach sulle fonti del Zayer guadagna 1’ altipiano della Selva Piro (Birnbaumerwald, 840 m., proteso poi nell’ altro di Tarnova (791 m.). Ed è questo appunto quel tratto, in cui l’Alpe quasi a dire dilaga, perdendo naturalmente di sua elevazione. Quivi i monti, sebbene seguano a comporre il dosso della frontiera per Godovic, Velchiverch, Kaltenfeld e AdeLsberga, muovono a gruppi disordinati, e prendono forma di tumuli giganteschi in mezzo all’ ampia terrazza petrosa. Ad essa conducono la via già detta di Sayrach e l’altra di Nauporto (Oberlaibach, 370 m. o di Lon-gatico (Loitsch, 913 m.), la prima dalla valle del Zayer, e la seconda da quella del Lubiano. Ambedue riescono all' infossamento di Podkray e Zoll, che da levante a ponente taglia l’altipiano e smonta sulla valle del Vipacco o Frigido, poco più sopra di Aidussina. Se non che la via maestra, ossia il passo principale deli’Alpe Giulia, non valica la Selva Piro, ma, continuando I' adito di Longatko, la gira sotto per la conca dell’ Onda, e quindi per la insellatura di Adelsberga (390 m.) e la vallicella della Piuca e deila Nanosizza tino al piede del Nanos (1293 m., dove l’altipiano si appunta, spiccandosi