— 94 — li collocò lungo ¡1 duplice vallo chc la difendeva dai Barbari. Fra le lapidi d’onore che qua e là si rinvengono nell' Istria, ve ne sono alcune erette ai veterani della sesta legione, detta la l’incitrice, della ottava detta Trionfa!rice, e della undecima. Pare credessero prezzo dell' opera tenervi le ottime. Gli Istriani eressero statue anche equestri ad illustri guerrieri romani ed ai più valenti condottieri delle flotte che tenevano sede a Ravenna e a Grado. Ciò combina colla singolare forza difensiva data alla piazza di Aquileia e la grandissima fabbrica di armi stabilita sul Lemene in quella Concordia Sagittaria intorno ai cui recenti tesori archeologici trattarono così dottamente il Mommsen ed il Ber-tolini. Il famoso saggio tedesco trovò in questo dotto quanto modesto giureconsulto del luogo un compagno di ricerche e di studi, del quale ebbe la non comune lealtà di proclamare I* inatteso valore. X. La stessa Italia Romana, chc si difendeva ad Onentc sul Danubio, e possedeva il litorale Illirico non che tutto quel Noricum che Napoleone, il quale del resto amava le frasi di effetto e le sorprese paradossali, chiamava strategicamente più importante della Lombardia, malgrado l’importanza di siffatta occupazione, co’ suoi baluardi e le tre flottiglie nel gran fosso del Vallo, non dovette nel terzo secolo