— *79 ~ È per I’ appunto in quelle provincie che nessuno dei nati italiani parla il tedesco. Eppure il modo di farglielo imparare e parlare ci sarebbe. Se all’ on. colonnello non premesse che questo, eccomi a dirgliene subito il come. Noi altri uomini di studi nati in queste ex-pro-vincie dell’ impero austriaco abbiamo a dolerci dieci volte al giorno di non possedere la lingua del suo Kant, del suo Gauss, dei suoi Humboldt. Ed è una sola la ragione che non la possediamo, quella dell’ in allora vigente Vater uttser a casa nostra. Divenuti italiani l’abbiamo tutti sentito il bisogno del tedesco, e i nostri figli, per esempio, lo sanno. O colonnello Haymerle! «se’ saggio, e intendi me’ eh’ io non ragiono. » VI. Ma tomo direttamente all’ argomento di codesta man bassa morale c politica che provoca giorno per giorno. Le provincie della Venezia Giulia riboccano d’impiegati tedeschi e camiolici, persecutori ed insultatori d’ ogni prevalente patrio costume o sentimento della popolazione. Si può sempre risponderci che dei più chiari ed intelligenti cittadini non ce n’ ha fin ora ne d'impic- ! cad nè di fucilati. Finora, è vero, non si fa che carcerarli ed esigliarli ; in avvenire però.... chi sa ? —