- 48 - a voler essere precisi, com’ è debito anche quando la verità storica e la tesi personale non se la dicono, va pur notato che alcune piccole frazioni, ancora più montane che interne, rimasero attribuite a signorie straniere, come della Carsia e di Pisino. Rimaneva fuori, infine, anche Trieste, governata a comune sotto l’alto dominio del principe austriaco, che vi era rappresentato da un capiuno. XII. Una idea molto precisa della forma di reggimento dei Comuni istriani ai tempi veneti può aversi dal volume delle Notizie storiche di Pola *, dove ne scrisse assai largamente e dottamente il Luciani. Venezia governò 1’ Istria in modo plausibile e tale da lisciare lungo desiderio di sè, avendo assai rispettate le consuetudini buone già maturate nelle popolazioni, riconfermati gli statuti dei Municipi scaturiti da condizioni storiche e da bisogni locali, e lasciato larghissimo campo alla vita comunale, necessaria palestra di attività e scuola di senno e di libertà. Il Combi osserva, dico osserva, e non appunu, che la signoria veneta in Istria mirò continuamente a restringere costì la libertà provinciale ed estendere la comunale. Parento, tipografi* dì Gtcìano Coarta, 1876, pag. 35 e »cguiio.