— 72 — tiennes jusqu'à celle que l'on appelle Alpes Juliennes. « Mais le lignes de démarcation politique ont modifié ce limite.... « A peine arrives sur le versant méridional des Alpes, nous voyons changer tout à coup la végétation, les hommes et les usages. Il semble qu’un climat favorable au laurier, au myrte et à l’olivier, porte l’homme à l’amour de la gloire et aux bienfaits de la civilisation. » Qui il geografo francese é non meno poeta del Ruai nostro, il quale ci cantò on tanto colore e calore il suolo, il cielo, le aure mutate col mutar fianco della stessa montagna. Del resto, anche senza passare fiumi e monti, accade a moltissimi di vedere e provare altrettanto nella propria casa. Se in una giornata d’inverno passiamo da una stanza a tramontana a quella di contro a mezzogiorno gli é a dirittura un altro vivere, un altro mondo. A questi che forse lo Czoernig e i suoi discepoli chiamerebbero lirismi si abbandonava il Malte-Brun nella sua geografia universale stampata a Parigi nel i HiH, vale a dire tutt' altro che in un momento nel quale gli scrittori francesi di nessun partito pensassero per nulla a far la corte all’ Italia o a farsene una amica ed un'alleata. K naturale che se ne difenda ancora meno, sebbene vecchio e severo, l’Antonini. • U sole d'Italia, egli scrive, splende nelle valli del Vipaco e dell’ Idria. Chi, lasciate a tergo le fredde