— 196 — a salvare Costantinopoli dalla Russia, come mai noi metterebbe del pari contro la Germania che volesse afferrare, non importa con quale congegno politico, il porto di Trieste? Quale differenza, se non in peggio, per la sua posizione nel canale di Suez, fra le conseguenze del primo e quelle del secondo evento? E la Francia si lascerebbe girare dalla Germania anche a mezzodì? Starebbesi colle mani in mano di faccia a tanto pericolo, a tanta estensione di potere della sua nemica capitale ? Rinuncierebbe all'alleanza deH'Austria, dell' Inghilterra e dell’ Italia, quando sorgesse il giorno di unirsi ad esse per la rèv anche ? Egli è evidente: la irresistibile forza di un supremo interesse comune spinge i quattro Stati ad allearsi fra loro. È da questo principio che voi dovete partire nei vostri calcoli politici ; è per questa via che vi conviene andare, se volete compiere P Italia, e procurarle la forza e la sicurezza che le mancano. Quei vostri uomini politici che si mostrano stoicamente rassegnati al disastro, più o meno lontano, di avere una Germania nell'Adriatico, bisogna credere s‘ immaginino che P Italia troverebbesi infallantemente sola ad opporvisi. e che perciò essa debba lasciare fin d' ora e per sempre ogni speranza di sfuggire tanta sventura. È veramente singolare che essi, i quali sogliono condannare (come rilevo dai vostri giornali) tutte le congetture anche più ragionevoli e vicine., giudicando fantastica ogni previsione che non si risolva in un giudizio dei più immediati effetti delle condizioni presenti, facciano poi pieno divorzio da questo loro sistema, quando si tratti di predire, come fanno, P impero tedesco a Trieste. Qui si eh' è lecito, a loro avviso, ritenere per sicuro c indeprecabile ogni più tristo caso, per quanto avvolto in ipotesi remote. Di tal modo il futuro non sarebbe aperto, secondo essi, che alle loro malinconie e svogliatezze infingarde, — C chi altro pretendesse di leggervi fosse pur cauto quanto più lo si può essere, non meriterebbe» il loro com-