XXXII
redimere. L' uso di tale parola è già segno di molta confusione di mente e di grande inscienza del presente momento storico. Ma ci sono terre naturalmente italiane non ancora politicamente tali. Però non v' ha nulla di meno proprio a renderle tali che le cospirazioni interne e i clamori dell’ Italia irredenta. Uno Stato grande, com e oramai l’Italia, n’è reso debole. Io credo, che quanti Italiani v' ha in codeste regioni desiderosi davvero di vederle unite col Regno d'Italia dovrebbero, prima e più di tutti, giudiziosi come si mostrarono sempre, respingere apertamente ajuti unto fallaci e strepiti tanto vani, volti a tuti' altro intento che a quello chc annunciano. U sentimento civile e serio, eh’ essi cosi esprimessero, gioverebbe forse a raddirizzare la politica del Regno. Un fine seriamente pensato e costantemente voluto è un mezzo efficace di ordine e di vigore, cosi in una singola persona come in una nazione. L'Italia, che si chiama irredenta, potrebbe rendere questo servizio a quella redenta, e trarla fuori, coll' additarle sè, dalla fiacca confusione in cui si dibatte e si consuma.
   I- Europa è in questa curiosa situazione, che nessuno vi sente sicurezza di pace lunga, e pure nessuno vede ragioni determinate di guerra prossima. Il vero è, che tutto I oriente di essa, a similitudine