— 112 — XII. I profughi di Aquileia c di Allino si sparsero a Grado, a Malamocco, e soprattutto calarono numerosi nelle ¡solette venete intorno a Rialto. Cotesti poveri diavoli, internati dal confine orientale, rimasero, anche dopo cessata 1’ urgenza del pericolo, nelle isole veneziane, le quali cominciarono ad essere unite tra loro da ponti, che facevano fra le varie frazioni di quella sporadica topografia la parte delle cosi dette gambe tra i vari fiori dei locali merletti. Cosi fu cominciato a creare il reticolato, 1’ abbozzo d’ insieme della futura regina dei mari, divenuta da ultimo, come canto il Mameli, la gran mendica......e un poco rimastaci. Le origini di Venezia in particolare presentano un riscontro molto diretto, e quasi dirci combaciarne, colle prime origini difensive dell’ umano consorzio. Venezia è 1’ amplificazione, la magnificazione, del preistorico rifugio lacustre, il quale rimane pur sempre la radice vera di questa, sia pure stragrande, potenza della specie. Venezia non fu per lunghi secoli che la patria seconda dei Veneziani, i quali tennero sempre con affetto e devozione infinita lo sguardo rivolto alla terra delle loro origini. Marco, il santo, che secondo la leggenda aveva scritto il proprio vangelo in Aquileia, ne fu proclamato patrono, il leone suo ne divenne il simbolo e la bandiera. Come vessillo