XXVI meno futuro. Ed il fatto è, che i confini positivi dei due Stati sono stipulati da un trattato firmato non da uno de' Principi che abbiamo cacciati via, ma dal Re d'Italia ; e su questo trattato si fondano le relazioni internazionali tra il popolo italiano ed i popoli dell'Austria. Sarebbe ridicolo il pretendere che questo trattato vieti a noi qui, o a’ tedeschi e slavi oltre Alpi, il discutere 1’ appartenenza naturale delle regioni nelle quali viviamo rispettivamente, e la costituzione più conforme a natura delle nazioni che vi dimorano. Questa è scienza, e un carattere cosi elevato non le si toglie per dò solo eh’ essa può mirare e mira a un fine pratico. Ma è invece molto serio il riconoscere, che nessuno dd due Stati, quali sono legati dal trattato del 1866, può cospirare contro l’altro per levargli una parte delle terre che quello gli guarentisce. Tedeschi ed austriaci, i quali pretendono che l’influenza della stirpe germanica s’inoltri razionalmente molto più verso mezzogiorno che non faeda ora il suo dominio attuale, non ne mancano ; e se a noi paiono le lor dottrine . false ed assurde, tali non paiono a loro, anzi dotte e diserete. Se non temessi d' allungarmi troppo, riprodurrei qui più d' una pagina di quello Schneller citato più su, e uno scrino più modesto dd Mup-