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il Veneto nell’austriaco; e quest’altro ancora fra
i	molti altri, che Pula è fuori dell’ Italia geografica; — e militari come tutta da capo a fondo la controversia sulla pretesa difendibilità di linee come quelle della Livenza, del Tagliamento, del Piave?
   Per questa parte io rinvio il lettore alla parte militare del presente volume, non che ad una memoria, già sopra citata, del prof. Combi, che qui riproduco nelle Note, donde apparrà colla maggiore evidenza come nel polemista austriaco si mostrino deplorabilmente obliosi di sè il tattico e lo stratega, e come agli interessi della tesi sieno stati posposti i ricordi della storia e le ragioni dell’ arte.
   Ma su tutto ciò sarebbe inutile tornare. Quest' ultima parte non si occuperà che de’ suoi errori politici.
III.
   Egli nega addirittura che il principio di nazionalità sia per niente una base nè scientifica nè politica, secondo la quale possano venire regolati i rapporti fra gli Stati! Tanto è vero, egli dice, che l’Imperatore dei francesi, dopo fatta la sua guerra all’Austria in nome del principio di nazionalità, si smascherò, volendo dagli italiani come premio della sua alleanza la italiana Nizza.
   Del resto il Cavour nel i833, egli seguita, non mandò egli un corpo ausiliario in Crimea, combattendolo anzi tale princi pio di nazionalità, cioè pigliando