— i4i — difesa e impotente alla offesa il confine, — vale a dire proprio il meglio che potesse essere desiderato nell’interesse della pace e della giustizia! Ma torniamo sul Piave, al qual posto, per lo meno, la violazione di tutto ciò ne ricaccia. Le condizioni politiche, dice benissimo il Gandolfi, « mettono in assai peggiori condizioni la difesa di questa parte di frontiera. Difatti, togliendo esse attualmente all’ Italia la valle dell’ Isonzo, che geograficamente le apparterrebbe, non permettono l’eseguimento nè di questo nè di altro modo di difesa, poiché l’attaccante, padrone dei passi di quella valle e approfittando della concavità che la frontiera ha verso il proprio obbiettivo, può sboccare, senza seria resistenza, nel basso Friuli e girare la valle del Tagliamento e quella dell' Ferro, togliendo per tal modo al difensore la possibilità di opporsi con speranza di successo all’ azione offensiva dell’ attaccante. » E ne conchiude : • Abbenchè di una decisa importanza negativa, le condizioni in cui si trova la nostra frontiera orientale non sono pero la sola causa che deva determinare il difensore a ritirare la difesa da questa parte e indurlo a stabilirla più indietro.» Appresso fa buon mercato della provincia di Udine, la quale chiama una delle più sterili, e tale che il nemico non potrebbe rimanervi che a grande stento e dispendio, come quella che « manca d’acque potabili, e non produce tanti cereali che bastino ■