— I71 — IV. Quanto agli esempi che reca essi stanno tutti contro di lui. In che infatti lo giova quello della nostra guerra del 1853 ? In Crimea il Piemonte v’andò perchè, volere o non volore, bisognava passare di li. Erano cosi evidenti i motivi nazionali che non è possibile trovare uno scrittore politico serio in Europa il quale non veda l’importanza ed il fine di codesta via stata aperta alla manifestazione del valore militare italiano,e di quell’effettivo avvicinamento alle due potenze che rappresentavano per intanto una risoluta opposizione a quel sostegno ed aiuto di tutti i negatori e oppressori delle nazionalità che era, per quanto camuffata altrimenti, la Russia. L’alleanza anglo-francese fu il primo fasto politico, come la campagna di Crimea fu il primo fasto militare della riscossa italiana. La sostenuta Turchia non rappresentava, è vero, una nazionalità ; ma ne rappresentava forse qualcheduna la Russia ? È di cosi semplice ed ingenuo animo il colonnello Haymerle da stimare tali le vedute e le mosse dello Czar Nicolò, e gabellare per un ideale etnografico il testamento di Pietro il Grande ? E andasse anche gabellato cosi, esso sarebbe pur sempre stato l’ideale altrui non il nostro, ed andava quindi posposto all’ obbiettivo nazionale proprio che è un t