— 107 — condo i più, è da parecchi critici moderni dato an-ch’ esso per latino. Aquileia era l’unico ostacolo alla conquista dcl-l’Italia. Dentro la città pare che vi fossero parecchi alleati gotici coi loro principi, Alarico ed Antala. Influiva di molto sugli animi dei cittadini la memoria dell’ antica lezione inflitta a Massimino e dell’ Italia così fieramente salvata dagli indomiti arcavoli. Narra 1’ autore della storia Miscella che 1’ assedio durasse oltre a venti mesi. Gò manca di prove favorevoli e ne ha moltissime di contrarie. L’ assedio sarebbe stato per tal modo contemporaneo alla campagna di Francia, e perciò comandato da un altro. Ipotesi dimostrata impossibile dal -Muratori, il quale prova come egli rinnovasse sul principio dell’ anno la domanda della mano di Onoria. L'assedio durò tre mesi senza effetto. La mancanza delle provvigioni ed i clamori dell’ esercito stavano per costringere Attila ad abbandonare l’impresa e comandare con ripugnanza che le truppe nella seguente mattina levassero le tende ed incominciassero a ritirarsi. Mentre però cavalcava intorno alle mura pensoso, tristo e sconcertato, osservò, narra Procopio, una cicogna, la quale preparavasi a lasciare il nido, posto in una delle torri della città, e portare alla campagna i suoi nati. Costui, colla pronta penetrazione d’un furbo, trasse partito prontissimo dall’ accidente, e chiamossi d’intorno molti, mostrando ad essi il fatto, e osservando in alto ed