— 2 IÓ — istriana, presterebbe opera efficacissima a contenere l’invasore. Inoltre, vinte pure da questo le resistenze, ei dovrebbe o di molto affievolire le sue file, distaccando forze contro le nostre della Vena, per non lasciarle al fianco e alle spalle franche all'offesa, o, procedendo raccolto, subire il rischio di vedersi mutata la sconfitta all1 Isonzo in disastro, e ad ogni modo tagliate o per lo meno gravemente molestate le comunicazioni e provvigioni a tergo. E questo deve apparire ben chiaro a tutti, se oggi stesso, che non teniamo ancora l1 Istria, qui si consente pur tanto all1 idea di operarvi una diversione, e fu ed è questa dall'Austria e dai pubblicisti suoi così temuta. D1 altra parte, se Inglesi ed Austriaci studiaronsi più volte di ferire noi, stabilitici nelHstria, da questo lato, come ne rendono fede le spedizioni di Èpine e di Montechiari nel 1809 e di Lazzarich nel 1813 (1), la verità da noi esposta trova anche la conferma dei fatti. È dunque impossibile non riconoscere che le condizioni topografiche dell1 Istria la rendono atta a prestare anche di per sé sola officio validissimo a coprire il Regno, senza che i soldati nostri possano mai, nel renderlo su quei mirabili trinceramenti, correre pericolo alcuno di vedersi tagliati fuori, con quella vasta piazza di gueira eh1 è il porto di Pola alle spalle, dov1 essi avrebbero non solo (1) È pur troppo cosa sciaguratamente frequentissima, che le menzogne, le quali riguardano paesi piccoli e non abbastanza illustrati da locali studi, trovino copiatori e am-pliatori devotissimi. Così uomini gravi ci narreranno di sollevazioni in Istria contro il governo di Francia nel 1809 e nel 1813, comecché nulla di veto abbia il fantastico racconto per ciò che riguarda gli elementi indigeni di quei moti. Il fatto è che nel 1809 ebbero anzi le guardie nazionali del-l'Istria a respingere e sperdete i rivoltosi sbarcativi dalPIn-ghilterra, e cne nel 1813 associò bensì il Lazzarich a’suoi Croati circa duecento villici d' oltremonte, come attestano gli stessi austriaci relatori del fatto; ma essi non erano già Istriani. (V. Istria, anno I, pagina 248).