— 231 - friuliani, e per la ragione inoltre del breve suo ambito, quasi intieramente sul mare, il quale tutto lo frastaglia di seni, di porti, di rade, e dal quale le tornava agevole trarre gli ajuti a resistere o a rifarsi dei danni patiti. E così, mentre allora appena sorgeva entro ai ripari di questa laguna la più altera gloria di chc dopo Roma siasi riconfortata l1 Italia, — mentre il nascente potere di Venezia apparecchiavasi agli alti suoi destini nelle umili sedi di Eraclea e di Malamocco, — e la già tanto doviziosa e formidabile Aquileja giaceva estinta sotto i canneti della sua maremma, — Pola teneva il primato fra le città dell’ Adriatico superiore, e dalla sua Istria, ancora vigorosa sotto le armi dell’ antica fortuna, venivano qui, più in ausilio dei profughi che profughe esse medesime, molte e molte di quelle insigni famiglie, i cui nomi ricinsero poi di si luminosi raggi il gran nome della loro Repubblica. Il turbine dei tristi tempi si rovesciò più tardi anche sull’ istriana provincia ; che anzi influì per sicuro a ricondurre alle avite spiaggie i Veneziani, appena loro crebbe l’animo di osare. Ed invero, l’Istria, sebbene desolata an-ch’ essa dal flagello delle invasioni barbariche nei lunghi anni luttuosi che seguirono dalla guerra gotica al regno dei Franchi, era però sempre ricca dei mirabili suoi porti, dai quali soltanto potevasi guardare e signoreggiare il golfo. Ed essa, inoltre, s" era mantenuta quasi tutta e quasi sempre indipendente dai Longobardi sotto il nominale dominio di Bisanzio, rappresentato dall’ esarca di Ravenna, e più dav-vicino dal maestro dei militi, e con liberi ordini municipali, sull’ antico modello romano, dell’ età in cui il correttore, o il preside, od altro consimile magistrato la governava assieme con la Venezia. Di tal modo la storia dell’ Istria da Alboino a Carlo Magno è prova continua, che, anche dopo spezzata da quello 1’ unione amministrativa delle regioni dell’ Alpe Giulia col Veneto mediante l1 occupazione di esso, le città istriane continuarono a tenersi collegate in vera società coi fratelli di