— 176 — onore del vero bisogna riconoscere quasi generale, non viene affatto in aiuto di coloro i quali vorrebbero indurne un’ assenza di idee o di aspirazioni, che per ciò stesso debbono anzi stimarsi più radicate, inquantochè gl’ interessi della patria sono intesi e sentiti tanto più fortemente quanto più ritraggano dalla convinzione che dalla passione. La quale invece divampa, com’ è naturale e necessario, oltre al confine anche senza che alla fiamma sia gettato da noi il minimo alimento. Chi vi soffia per davvero è precisamente chi se ne lagna. Quali sono infatti le condizioni civili di quel paese ? — Lo scrittore austriaco accusa di esagerazione gli accusatori dell’ Austria e ne mette in caricatura i racconti e le conclusioni. Quantunque non vi sia cosa più facile che contestare a delle geremiadi una qualche inesattezza di fatto, e a delle proteste una qualche esorbitanza nel linguaggio o nel giudizio, egli mostra pure in questa parte, nella quale a nessuna cattiva causa possono mancare efficaci recriminazioni, una singolare insufficienza. Egli si fa a negare che coteste popolazioni gemano o fremano o minaccino, aspettando impazienti e mal rattenute l’ora della lotta. Quale scrittore serio ha mai detto niente di simile? — Se non che a lui fa invece comodo pigliarsela coi men seri e dimostrare trionfalmente che chi passeggia le vie delle irredente città non è punto colpito da suoni della specie di quelli che assordarono il poeta durante l'ispezione