— 86 — giunge una goccia d’acqua nei piani italici la quale non ¡sgorghi da sorgenti tedesche » ! ! ! Cosi scriveva il conte di Ficquelmont nel suo volume intitolato Ijtrd Palmerston, V Italia e il Continente, k falsissimo, ma quando fosse stato verissimo, e nel nostro. territorio entrassero delle acque straniere, forse che ciò in generale dà il diritto alle truppe straniere di seguirle? forse l’avere spessissimo assunti i fiumi come norme o come limiti (e sono, non c’ è che dire, opportunissimi) ciò fa della politica e della strategia due applicazioni pure e semplici dell’idraulica ? E anche noi, sebbene senza paragone più modestamente, si tira 1’ acqua al molino. Alla sua volta il Sacchi, parlando all’ Istituto lombardo nel 1864, decanta la non interrotta maestà delle Giulie, delle quali in nessun posto viene certamente meno la massa, ma che in fatto di maestà lasciano costì in parte non poco a desiderare. È senza dubbio altrimenti che prescindendo dagl i accidenti che noi vogliamo difendere la causa militare del nostro confine. E buono che tutte le industrie della scienza si sappiano, perchè le moltitudini, le quali tante volte diffidano di ciò che ha veste eloquente e sanno mettersi anche troppo in guardia contro le forme dialettiche, imparino che le scientifiche li ingannano anche più spesso, come quelle che hanno aria più spassionata e assai minore necessità d’ingegno, perchè la fraseologia essoterica dà sovente il colore