eccettuare i sorvenuti. Ci si provò, con non minori fatiche e con altrettanto avvedimento politico. Anzi, dacché i fatti si ripetono, trovò anch' essa di qua nei suoi latini dei popoli facili ed arrendevoli da assimilare, mentre di là ebbe i suoi Illirici da combattere negli Uscocchi, nei Narentini e nei Dulcignani, pirati fierissimi. A tale difficoltà si aggiunse, più tardi, l’antagonismo di una repubblica potente, Genova, e da ultimo la ferocia dei Turchi, ultima ondata di barbari venuta a frangersi su questi lidi 1453). Fu allora l’Adriatico teatro famoso di lotte non meno ostinate di quelle combattute al tempo romano, ma chiuse con più fortunati successi. Imperciocché, umiliata la rivale, sbrattato il mare dalle piraterie, c confinato il Turco alla sola Albania, cui egli valse piuttosto a sedu.re che a conquistare, Venezia potè, con tutta ragione, intitolarsi regina del suo mare, e ogni anno celebrarne gli sponsali. Essa dominava infatti il semicerchio del bacino superiore, tutta l'Istria litorana, meno Trieste, già dal i382 soggetta all'Austria, le isole e le coste della Dalmazia, eccetto Ragusa, parte delle Albanesi e fin le Jonic e Corfù. Essa piantò dappertutto delle colonie, c con esse la lingua, le arò, le costumanze della madrepatria : istituzioni tutte d'indole non meno tenace che le antiche romane. E qui, finito il movimento etnografico intorno all’Adriatico, fini pure la grandezza Veneziana, ma per tutt'altre ragioni da quelle che cooperarono alla caduta di Roma.