— i38 — passata nell' ordine anzidetto, ed ai sno accorrere se la trovò beli’ e schierata sulla riva sinistra. La battaglia si sa come finisse e non riguarda più il Tagliamento, il quale nella sua gran giornata storica venne così, come Napoleone medesimo riferisce nei suoi commentarii (campagna VII, num. 3), passato coi battaglioni in colonna a distanze di pelotoni, e non può quindi, se pioggie insolite non 1’ aiutino, pretenderla a grande linea militare. Di fasti ebbe intanto questo solo. Può averne altri che serviranno a provare anche meglio, se mai occorresse, che una forza seriamente difensiva non 1’ ha. Nè i tronchi superiori valgono meglio. Lo stesso giorno, alla stessa ora, il Massena, con ben lieve sforzo, ne eseguì il passaggio a San Daniele e s’impadronì del varco della Pontebba. La profondità del Tagliamento in condizioni ordinarie variano da m. 9,77 a 140 e in magra da 9,5o a 0,93. Se occorresse fare un passo indietro ed aggiungere qualche cosa ancora intorno all’ Isonzo, resterebbe da ricordare che subito dopo questa del Tagliamento venne la volta sua, e che il colonnello Andreossy, comandante dei pontieri, non lo stimando degno di immollarvi dentro i suoi equipaggi da ponte, vi scese per primo, e, seguito dai suoi soldati, sono il fuoco di due battaglioni croati, passò di là. Quanto alla Livenza, il piano generale di difesa