dentale, anche senza appartenerle politicamente, come nè Venezia nè Genova le appartengono. Ma lasciamo la ingiustizia delle dette aspirazioni russe e tedesche. Per quello che intendo di dire basta conoscerle, allo scopo di vedere quali Stati si trovino minacciati da esse c quindi necessariamente collegati contro di esse. Ora è facile persuadersi che questi Stati (a dir solo dei maggiori) sono 1’ Austria, l’Italia, l’Inghilterra c la Francia. Li metto di proposito in quest’ordine, perchè cosi mi sembra eh' essi si succedano I' uno all' altro nei riguardi della gravità della minaccia di cui parlo. Con una Germania e una Russia padrone o patrone dell' Adriatico e dell’ Egeo, e con tanti Tedeschi e Slavi che gli uni a quella e gli altri a questa spianerebbero le vie che conducono alle ambite marine del sud, che mai sarebbe dell'. Austria ? Essa sarebbe o completamente abbattuta, o, nel migliore de'casi suoi, ridotta alle proporzioni e al valore di un monumento archeologico» decorato a mo‘ di fregio della corona di Santo Stefano, in mezzo al mare magnum del pangermanismo e del panslavismo, traboccanti e spumanti oltre alle loro chiuse secolari. Ma se la è questione di vita o di morte per l'Austria, gravissima si presenta essa anche per l'Italia. Ometto, per brevità, di considerare l'ardua posizione che le sarebbe fatta da una Russia che, sia pure indirettamente, cioè per mezzo di principi-prefetti nella penisola dei Balcani comandasse sulle portuose e formidabili coste della Dalmazia e dell' Albania, fronteggiami il cosi infelice e scoperto vostro litorale adriatico. Astraendo pure da ciò, c fermandosi ad esaminare unicamente la vostra condizione di fronte alla Germania, quando vi accadesse di averla, comunque, nel golfo di Venezia, quale somma sventura non sarebbe questa per voi ! Non occorre essere profeti per prevedere, che la gagliarda nazione metterebbe là tutto il suo vigore, tutta la sua alterezza, tutti i suoi propositi più ostinati, a tenere fortemente il dominio o predominio conquistatosi su quelle