— 19 — sloveno-serbico dei confini della Camiola, ora il ser-bico-illirico delle isole Liburniche: affini questi ultimi tra loro per certa angolosità di lineamenti. A’ piedi dei Girsi testé nominati, hanno stanza altre tribù di Slavi. La più numerosa, che giunge a 2y,ooo, esten-desi nelle campagne fra la Dragogna e Trieste. Altra che somma i 6,000, ha sede in quel di Pinguente, ossia nella valle supcriore del Quieto ; ed una terza, di circa 5,000, più oltre, nelle terre che divallano dal Monte Maggiore e dal Caldera e in quelle che, di là dell’Arsa, scendono al Quamaro. Gli Slavi della prima di queste tribù, detti Sa-vrini, forse perchè alla Sava fu la stirpe loro, appariscono come i più antichi della provincia, ai costumi non più in tutto originali di loro nazione e alla lingua corrottissima, mista di voci e di maniere italiane. Il tipo è assolutamente sloveno, e accenna a fratellanza di schiatta cogli Sloveni del Friuli. Usavano fin da poco lunghissima chioma, sciolta sulle spalle, e cappello ad amplissime tese ; ora berretto di panno o berrettone di pdo di volpe a certa goffissima foggia di cimiero; farsetto, calzoni larghi, non allacciati, fino al ginocchio ; calze di lana o filo a maglia,qualche volta sandali, ordinariamente scarpe a punta ovale. Nelle mostreggiature ed altri ornamenti spesso il tricolore nostro. Il Combi ci dà pure una assai precisa idea dei Morlacchi e dei Montenegrini. Questo stirpe serbica :in numero di ben :>4/>oo)