— 2 15 — dell1 Istria (i). L’Istria invero, battuta dal mare per quasi due terzi del suo ambito, è vasto campo asserragliato dalla natura, cingendola a levante l’ultimo braccio della catena delle Giulie, eh1 è il Caldera, e a settentrione il Carso ossia la Vena, che va rinterzando i suoi petrosi filoni dal Planic] a Duino e per estesi tratti scoscende quasi a piombo o sul mare o in profondi affossamenti. Le vie di Fianona e del Monte Maggiore da un canto e quelle dall’ altro di Pinguen-te-Obrou, di Divacia, di Tneste-Sessana e di Monfalcone, che attraversano la elevata regione carsica, sono tutte egregiamente difendevoli, quale più innanzi nelle strette dei monti e quale al ciglione stesso del pianoro. Le diramazioni poi della Vena da Socerga a Pirano e da Lesischine a Montona e sopra Pisino, nonché le alte sponde del Quieto, della Draga e dell’Arsa, offrono buone linee di riserva. Un nostro corpo di esercito pertanto, postato sugli ingressi dell1 Istria con le valorose milizie della provincia (2), potrebbe sostenere ben a lungo gli attacchi di assai più schiere d’armati, e padrone delle posizioni che sovrastanno si ai varchi di Fiume che agli sbocchi dell’adito centrale, cui giace proprio di fronte la penisola (1) Thiers, loc. cit., lib. 28. (2) Ne piace qui riferire il seguente brano delle memorie del Marmont, lib. XIII, pag. 368-369 : <• Vi aveva già una eccellente guardia nazionale per la difesa delle coste... Io mi occupai particolarmente di quella di Trieste e del-l’Istria, e vi riuscii al di là d1 ogni mia speranza. Straordinario era lo spirito di emulazione fra tutti questi abitanti. Essere ammessi alla guardia nazionale tenevasi in conto di speciale onore, e tutti i doviziosi si affollavano a conseguirlo. Essi si vestivano a proprie spese. Una colletta nelle compagnie fornì pure il denaro per gli uniformi dei poveri. Tutti furono esercitati a trattare il fucile e il cannone. Armai le città di Capodistria, Pirano, Rovigno, Pola, ecc. ecc., e affidai loro le batterie, ch'essi usarono poi con intelligenza e coraggio. Jamais je n' ai vu nulle part, en aucun temps, une sarde nationale si digne d'etre comparée au.r trou-pes de ligne. »